Torre di Santa Maria è un piccolo paese della Valmalenco, valle laterale della Valtellina; sito a 800 metri sul livello del mare nel cuore delle Alpi retiche, a metà strada tra Sankt Moritz e il Lago di Como.
Dal fondovalle dove scorre l’Adda risalendo verso Nord, attraverserete gli impervi vigneti terrazzati coltivati a Nebbiolo e boschi di latifoglie e conifere, habitat naturale di: tassi, volpi, lepri, scoiattoli, caprioli, cervi, fagiani, galli forcelli, cinghiali e ultimamente di qualche orso e lupo indisciplinati.
A quote più alte vaste praterie alpine, dove tra i ranunculi e l’edelweiss la fanno da padrone: camosci, stambecchi, marmotte, pernici, l’aquila reale e i miei preferiti, i gracchi alpini.
Infine gli estesi ghiacciai di Fellaria, Scescen e Cassandra, dominati dalle imponenti moli del Pizzo Bernina e del Monte Disgrazia.
La complessa geologia della zona oltre a queste cime ci ha regalato serpentino e pietra ollare da cavare, talco da estrarre, demantoide e altri rarissimi minerali ricercati da collezionisti di tutto il mondo.
Disseminati sul territorio troverete: incisioni rupestri, ponti romani, torri medioevali, chiesette seicentesche e splendidi esempi di architettura rurale; il tutto, come da tradizione italica, spesso in stato di totale incuria.
La casa, recente progetto realizzato seguendo alti standard di ecosostenibilità, è moderna e confortevole. Dispone di quattro stanze da letto, tre bagni, la cucina, la sala da pranzo, un bel soggiorno, due ampie terrazze. C’è a disposizione più o meno tutto ciò che una famiglia del mondo occidentale necessita.
Permanenze prolungate danno diritto ad intromettervi in animate discussioni da bar, unirvi ad allegri cori di montagna fino a portare la statua della Vergine il giorno della Madonna.
Distillazione clandestina, tavoli del tressette e l’ultimo banco in fondo alla chiesa sono ancora off-limit per i forestieri. A tal proposito, e mi rivolgo al gentil sesso, ricordate che le donne sedute nelle file di destra saranno guardate con sospetto.