La Valmalenco e la Valtellina offrono spunti per ogni momento dell’anno. Ma è il come le si visita che fa la differenza.
Oltre a comodi sentieri lungo vigneti terrazzati, vi aiuteremo a raggiungere antichi borghi disabitati tra i boschi di fondovalle e introvabili accessi di miniere abbandonate seguendo labirintici camminamenti di cervi.
D’estate sui panoramici sentieri dell’Alta Via fino a lambire i ghiacciai e sui valichi di confine, dove schiere di contrabbandieri si sono spezzati la schiena per sfamare famiglie numerose e sperperare tutto nei bordelli di città.
Si cammina raccogliendo mirtilli, cercando funghi, portando gerle di fieno e per raggiungere la baita dove vi potreste ritrovare affumicati come speck ma felici come bambini. Si possono visitare malghe vere, dove il pastore munge a mano appollaiato su uno sgabello monogamba e spesso scatta la sequenza: tafano punge vacca, vacca rovescia secchiello, bestemmia articolata del mungitore, domande incuriosite dei bambini a cui non sapreste dare risposta. Il pastore generalmente è di buon umore perchè fa una vita sana e a differenza dei suoi colleghi alpeggiatori di località blasonate non subisce l’umiliazione di dover indossare costumi in lana cotta stile finto antico, che nessuno sulle Alpi ha mai vestito se non per fare foto con ignari turisti. Qualche “milanés” (termine che indica tutti i turisti italiani in generale) a volte però ci rimane male.
Per chi cerca attività più specifiche vi possiamo proporre luoghi per l’arrampicata boulder, monotiri e vie lunghe per tutti a tutte le quote ed esposizioni.
La Valmalenco è luogo ideale per i grandi sogni dell’alpinismo classico, fatto di levatacce, lunghe marce e strette di mano su balconi sospesi nel cielo. Chi l’ha provato sa di cosa parlo, crea dipendenza psicofisica!
Bike: ciclabili per famiglie, escursioni con e-bike, downhill trails o massacranti sessioni di portage. Se siete forti fumatori percorrete comodamente in discesa il sentiero Rusca, lungo il quale, quattro secoli fa, l’omonimo arciprete Nicolo’ fu condotto a dorso di mulo a ritroso in terra elvetica per finire torturato e ucciso dai vicini riformati.
E fin qui nulla di particolare, tolto il fatto che i “nostri” non la presero bene e risolsero definitivamente la questione sterminando l’intera comunità protestante della Valtellina, il “Sacro Macello”. Wikipedia vi aiuterà per altri dettagli. Dopo un doveroso pellegrinaggio alle reliquie del martire, andate nella pittoresca Scarpatetti a farvi un bianco corretto (che adesso alcuni chiamano “spritz”, ma costa la metà). Oppure proseguite sulla Via dei Terrazzamenti tra i vigneti di Nebbiolo con soste ristoratrici nelle storiche cantine delle case vinicole.
Se volete essere alla moda fate il forest bathing: medici hanno detto che fa bene alla salute e per i guru del marketing turistico camminare per i boschi non e’ la stessa cosa. Comunque sia abbiamo lariceti e peccete che vi risaneranno meglio che a Lourdes.
Si può pescare da torrenti di cui potete bere l’acqua e laghetti immacolati che in estate fungeranno anche da piscina . Cerchiamo ovviamente di promuovere la pesca a mosca catch and release.
L’inverno è facile, con sci e snowboard in pista e fuori, sci alpinismo, sci di fondo, telemark, cascate di ghiaccio, slitta, pattinaggio e ciaspole. Ciaspole da non usare su pista battuta, perché è come camminare sulla spiaggia con le pinne! Lo snowkiting qui è da suicidio per le raffiche da tutte le direzioni.
Capitolo sagre e amenità: si sta diffondendo la piaga del ballo country con stivali e cappello da cowboy,
per fortuna però ci sono ancora sane feste patronali dove i fortunati che sanno ballare si divertiranno con polka, mazurka e walzer.
In autunno e inverno, seguendo le fasi lunari del calendario “Barbanera”, macelliamo il maiale e tagliamo legna; attività interessanti, ma che bisogna imparare da piccoli come il balletto classico.
Strizziamo ora l’occhio alle gentili ospiti: la centenaria stazione termale di Bormio; Tirano, da cui parte il trenino rosso del Bernina per Saint Moritz ed il classico Lago di Como. Tutto ad un’ora di auto da casa.
Non vi basta? Non sono attività di mia competenza ma butto là: rafting sull’Adda, escursioni a cavallo, golf 18 buche (dove come disse Bode Miller l’unica cosa che si diverte è la pallina) e lanci con il paracadute. (Attività presto abbandonata in gioventù dopo che il mio amico Carozza, già in preda a dolorose pressioni intestinali dagli oscuri presagi sull’ aereo, andò giù come un ferro da stiro, assicurandosi un lungo soggiorno al reparto ortopedia di Sondalo).